RISCHIO SPAZI CONFINATI
Cos’è uno spazio confinato?
Può essere fonte di rischio per i lavoratori? Non passa settimana che non si verificano incidenti con esito mortale in stabilimenti, cantieri, fabbriche, abitazioni: forse è venuto il momento di fermarsi a riflettere!
Il D.Lgs. 81/2008 all’art. 66 prevede il rischio dei “Lavori in ambienti sospetti di inquinamento” e prescrive che è vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi (…). L’art. 121 affronta il tema della “Presenza di gas negli scavi” e stabilisce che quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi (…).
Vi potrebbero essere, inoltre, “spazi confinati” che, pur non ricadendo nelle suddette classificazioni possono comportare altri rischi per i lavoratori quali intrappolamenti, seppellimenti, urti, cadute verso il basso, elettrocuzione (ad esempio nei luoghi conduttori ristretti), ecc.
E’ necessario verificare preventivamente se nella propria azienda vi sono “ambienti sospetti di inquinamento” o “spazi confinati” che possono presentare altri pericoli; in caso affermativo si deve provvedere ad una attenta valutazione del rischio, la formazione del personale interessato e la pianificazione delle procedure per lo svolgimento in sicurezza dell’attività lavorativa nonché procedure di emergenza e salvataggio. Infine se le attività lavorative sono svolte in regime di appalto trova integrale applicazione il D.P.R. 177/2011 con la verifica della qualifica dell’impresa appaltatrice in ottemperanza al D.Lgs. 81/2008 art. 26.